Su di me
La mia storia inizia da una strada diversa, i miei studi sono stati incentrati sulle materie scientifiche, ma dopo qualche anno mi resi conto che la mia passione era altrove, infatti finii il Liceo Scientifico con la convinzione di volermi inserire in questo bellissimo mondo dell'artigianato, piena di entusiasmo e voglia di fare.
Ad ogni costo volevo imparare il mestiere dell'orafo, cercai di farmi prendere come stagista in uno dei laboratori orafi che conoscevo, ma senza esperienza nessuno voleva prendersi la responsabilità di insegnarmi, incontrai brave persone che non potevano tenermi per mancanza di tempo e risorse, e altri, che stento a definire artigiani, interessati solo a tenersi strette le proprie conoscenze.
Poi finalmente la svolta, partecipai alle selezioni di un bando per apprendere l'arte dell'oreficeria e vinsi un posto, da qui inizia " Natural Geometry" , da qui parte la mia storia.
Il bando mi diede la grande possibilità di stare per 4 mesi in uno dei migliori laboratori orafi della mia zona, Spoleto Gioielli, e cominciai a "rubare con gli occhi". Ogni tecnica, ogni gesto che facevano gli artigiani era per me più prezioso del gioiello che poi andavano a realizzare.
Cominciai a stare a banchetto e mi diedero la possibilità di studiare miei prodotti partendo da progetti di mia inventiva, così da poter apprendere a pieno tutto il processo, ho avuto tanto da questa esperienza .
Quattro mesi volarono e mi ritrovai di nuovo a casa, il prossimo bando per un corso di oreficeria era lontano così iniziai ad allestire uno dei garage di casa da laboratorio, comprai lo stretto necessario per poter cominciare ad esercitarmi a casa.
Le idee non mi mancavano ed ero sempre impegnata tra un progetto e l'altro, in quel periodo venni a conoscenza di un concorso di oreficeria a Padova, bisognava preparare un gioiello con tema "la diversità" e così feci, ispirata dal tema creai una collana rappresentante una rosa costituita da tantissimi petali tutti diversi, tutti insieme andavano a simboleggiare il fatto che pur essendo noi tutti diversi, insieme creiamo una società, ogni petalo è unico eppure necessario e indispensabile.
L'idea piacque e vinsi il concorso, questo non fece che spronarmi a continuare questa strada.
L'anno seguente partecipai nuovamente alle selezioni di un bando per degli stage nell'ambito dell'artigianato, per partecipare bisognava trovare un artigiano disposto a tenerci a laboratorio per sei mesi, quindi ricominciai a girare per le oreficerie, sapevo che non sarebbe stato facile convincere qualcuno ma io mi sentivo motivata come non mai, sentii tantissimi artigiani senza ricevere mai un "sì", come ultima possibilità mi ero posta la visita a un artigiano, ma sarebbe più appropriato definirlo artista, tra i più importanti al mondo che si trovava non molto lontano da casa mia, sapevo già che avrei ricevuto un "no" avevo troppa poca esperienza per sperare di essere presa come stagista nel laboratorio di Giovanni Corvaja.
Qualche giorno dopo la visita ricevetti una chiamata proprio dal maestro il quale mi comunicava che aveva deciso di tenermi, ero al settimo cielo!!!
Ho passato sei mesi a Todi nel laboratorio di Giovanni, questa esperienza ha cambiato la mia vita, mi ha dato tanto, sia dal punto di vista umano che professionale.
Grazie a questo periodo è cambiato il mio modo di approcciare al lavoro, ho avuto la possibilità di poter ampliare la mia visuale e di capire che esiste dell'altro oltre a quello che si vede nelle oreficerie tradizionali.
Ora la mia attività principale si basa proprio su questo, sviluppare un mio stile utilizzando tecniche poco note ma estremamente affascinanti, realizzare gioielli unici studiati nel minimo dettaglio seguendo sempre la mia passione più grande.